"L’artista siciliano, proseguendo le ricerche effettuate nel Rinascimento da personaggi della levatura di Luca Pacioli, di Leonardo da Vinci, di Leon Battista Alberti e di Albrecht Dürer, affermava l’esistenza di un canone di bellezza umana assoluto, determinabile mediante l’applicazione di specifiche formule matematiche.
“Divina Proporzione – sosteneva ignis – è Divina Struttura e dà bellezza assoluta: more geometrico demonstrata”.
Tale teoria aveva il suo fondamento nella convinzione che fosse esistito un “tipo primordiale d’uomo”, dalle perfette forme anatomiche, che avrebbe incarnato il canone della bellezza assoluta. [...] Successivamente, l’essere umano si sarebbe più o meno avvicinato o allontanato, secondo vari gradi di approssimazione, da questo “archetipo”."
Stiamo parlando del 1931, mica del 1531.
Neanche un secolo fa.
Eppure certe idee sembrano lontane secoli.
Ed erano in tanti e qualificati ad elogiare quest'opera.
Perchè appena facciamo un passo nel passato, sembra che fossimo capaci di credere alle cose più strane?
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2 commenti:
boh. se facciamo un pò di storicismo spicciolo, la spiegazione sta nel fatto che la cultura è soprattutto un prodotto storico, dunque un prodotto delle condizioni sociali, politiche ed economiche di un dato luogo in un particolare momento.
cambiando i tempi ed, eventualmente, cambiando i luoghi, il passato diventa una storia aliena.
Una storia aliena.
...alla faccia dello storicismo spicciolo.
per quel che mi riguarda, la storia è che questi giorni sono recluso all'Enel, con scarsa possibilità di contributo alla discussione.
sigh
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