5.17.2010

Burn out or Fade Away

In un articolo di Jacopo Fo contro l'ideale dell'eroe romantico trovo molti punti di contatti con discorsi analoghi del solito Don Fabio che spesso, ad esempio, confrontava Beethoven (e la sua relativamente scarsa e tormentata produzione) con Mozart (che ha prodotto centinaia di opere, la maggior parte su commissione, pagato dal committente).


Ovviamente non parlo delle parti sui pompini a lingua vorticante.


7 commenti:

GM ha detto...

A me pare difficile fare delle regole in questo genere di questioni.

So che il senso di certi 'insegnamenti' religiosi o non religiosi è proprio quello di formare delle regole da seguire in certe situazioni, ma io penso che difficilmente se ne possano trovare di valide per tutti, in tutti i momenti della loro vita, in tutte le situazioni che vivono e in tutte le relazioni che hanno.

Di fatto per alcuni in alcune situazioni può essere bene tradire o rompere una relazione e per altri e/o in altre situazioni no.
Per "bene" io intendo il bene loro, non certo il bene secondo qualche disciplina morale.

Aldo Carotenuto ad esempio in Eros e Patos scrive cose interessantissime e bellissime sul tradimento come modo per ritrovare qualcosa di sè che si era perduto.

Naturalmente non la pone come regola nè come dottrina morale. Dice che per *alcuni*, in *certi casi*, è così. Per altri, in altri casi, avrà un'altra valenza soggettiva, avrà altre cause ed altri effetti.

Sarà, insomma, più o meno bene.

pap ha detto...

Sicuramente anche io potrei ritrovare qualcosa di me stesso picchiando la prima perona che incrocio per strada. Potrebbe essere una cosa buona per me, in un certo senso, in un determinato momento.
Ma al tizio che ho pistato che gliene frega?

Certo possiamo fare distinguo quanto ti pare, ma trovami un'accezione positiva della parola tradimento in una qualsiasi relazione. (a meno che ovviamente non stia tradendo la fiducia di Hannibal the Cannibal che mi ha affidato una delle sue vittime, ma quella è un'altra storia).

Ci sono dei capisaldi nell'uomo, e le generalizzazioni sono strumenti utili. Con le curve a campana ci facciamo andare avanti il mondo.

GM ha detto...

tra pistare una persona e intrattenerci una relazione consensuale ci vedo qualche differenza.

l'accezione positiva della parola tradimento mi pare che Carotenuto la trovasse nel tradimento di un proprio modo di essere e di relazionarsi ormai consolidato ma anche vuoto di emozioni, una specie di routine, un piattume della vita propria e di coppia rispetto alla quale lo scoprire un'altra persona coincideva con il riscoprire delle proprie emozioni e dei propri sentimenti sopiti.

Naturalmente chi è contento e soddisfatto della propria vita di coppia non ha alcun bisogno di tutto questo.

Io sono d'accordo con Carotenuto e penso che tradire può (ho detto *può* non ha necessariamente) avere un'accezione positiva soprattutto quando il soggetto tradito siamo noi stessi. cioè tradiamo la pura conservazione dello status quo, con la voglia di scoprire e di riscoprirsi.

Dopo di che personalmente ora come ora non sono per nulla attratto nè dall'idea di stare con una persona per poterla tradire nè dall'ideale romantico (che poi secondo me non c'entra nulla con l'ideale romantico) di cui dice Fo.

sulle curve a campana, penso si possano anche fare generalizzazioni. però sarebbe meglio anche essere prudenti ad applicarle a casi concreti come una disciplina da calare dall'alto. perchè se il problema è sapere cosa fare di sè, la propria soggettività me conta sempre molto di più delle generalizzazioni.

pap ha detto...

La "persoona pistata" è la "persona tradita" non è la persona con cui tradisco.

Qui mi pare che il problema sia "soltanto" il principio su cui basare le decisioni.
l'Io o l'Altro, soprattutto quando l'altro è una persona con cui si ha reciprocamente investito in una relazione.

E soprattutto, penso che per quanto ci illudiamo che alcune scelte hanno rilevanza puramente soggettiva, questo non è vero.
Come altri dicevato, è tutto politico. Ogni mio atto è politico, nel senso che riguarda inevitabilmente chi mi sta attorno.
In tante maniere, con tanti effetti a cascata.

GM ha detto...

sono d'accordo con te sul fatto che tutto ciò che facciamo riguarda anche gli altri.

il problema è più sulla conseguenze che ciò dovrebbe avere. cioè se questo vuol dire non faccio qls perchè la presenza stessa dell'altra persona (quella che verrebbe tradita) mi vincola è un discorso. se invece il vincolo viene da un rapporto in sè forte questa, credo, sia un'altra cosa.

però credo che il dire che i miei comportamenti producono effetti sugli altri non basti.

io credo che a volte, e forse mi avvicino al tuo discorso, l'alternativa è tra l'investire nella relazione e nell'altra persona (ed il confermare a se stessi ed all'altro il proprio investimento) ed il non farlo.

il tradire in questo senso è anche il tradimento dell'investimento. cioè un mettere da parte l'altra persona, preferendone un'altra, anche solo occasionalmente.
forse a volta anche con una valenza distruttiva della relazione.

certo che poi se l'investimento neanche c'era, e la relazione era appunto "povera", forse è anche difficile parlare di tradimento, oppure no?
la vedi diversamente?

pap ha detto...

Immagina te stesso, innamorato di (o comunque impegnato con) una donna.

L'altra (che tu lo sappia o meno) non altrettanto quanto te.
Lei ha avviato una relazione con un altro.

C'è stato evidentemente un momento in cui ha accettato l'ipotesi che non valesse più la pena di investire le proprie energie su di te.
Non poteva pensarci in quel momento e lasciarti?

Tu avresti sofferto per la perdita (che è un conto): sperimentare invece la fiducia tradita ha un sapore diverso.
O no?

GM ha detto...

in realtà sono d'accordo con te.
mi sono lasciato deviare dall'assimilazione all'inizio tra tradimento e rottura di un rapporto fatta all'inizio che era in oriine sbagliata.
a me l'idea del tradimento ha sempre piuttosto ripugnato. nel senso che lo vedo al massimo come un qualcosa che prelude ad una rottura. mi pare invece inconcepibile l'idea di tradire e restare in un rapporto.
il tradimento di cui parlavo su è quello in cui scopri qualcos'altro di positivo e poi però lo segui, nel senso che fa da preludio alla rottura per iniziare qualcosa di nuovo. non nel senso che lo scopri per poi rimanere nella relazione dove stai che troverei invece terrificante.