3.08.2010

Volemose bbene

Considerazione spicciola per il blog.


C'è una lamentatio generale sul fatto che nelle città siamo isolati, che non si stringono rapporti.
E questa lamentela conferma la necessità delle persone di "fare gruppo" .


Social Networks e occasioni di aggregazione fanno incontrare ex-commilitoni dopo 24 anni, o mettono assieme appassionati della Drossilla Pulchredinis del geranio, che nel weekend si danno appuntamento a Olevano Romano per una gita fuori porta.


Ma perchè "la città" in sè per sè non riesce a fare lo stesso?
"La città" non è di per sè un Social Network?



6 commenti:

GM ha detto...

Però la città è anche dispersiva. Non è che tu puoi avvicinare uno per strada e dirgli "ehi, diventiamo amici?". Nel social network invece più o meno ciò accade. un pò perchè sai che gli altri, se stanno lì, sono interessati alla stessa cosa. un pò perchè il mezzo aiuta a restare separati e dunque difesi anche quando ci si avvicina. in generale i rapporti vis a vis sono più difficili. si rischia di più. come si suol dire: ci metti la faccia.

pap ha detto...

Come non siamo interessati alla stessa cosa: i vicini di casa hanno interesse comune nel palazzo e in quello che la circonda.

I negozianti e clienti di zona hanno interesse comune a mantenere i rapporti di reciproca fiducia.

I posti di lavoro hanno interesse comune nel tempo .... comunitario.... cheinevitabilmente ci si passa.

O forse dovremmo sostituire a tutti gli indicativi, dei condizionali invece?

GM ha detto...

però quelli mi sembrano appunto interessi di ciascuno. in fondo l'amicizia è anche disinteressata. o meglio, magari, l'interesse c'è sempre e può essere quello di non essere soli, o di divertirsi o di confrontarsi, o di fare due chiacchere etc. però a me pare che ciò che fa la differenza è essere disposti ad accettare ciò che arriva dall'altro anche se non è fra gli "interessi" di partenza. cioè se io sono amico di uno perchè "mi serve" qualcuno per giocare a bowling, in realtà diventiamo amici se esce da quell'interesse lì e dunque da quel ruolo precostituito e diventa un'altra cosa. se invece resta in quel ruolo lì, magari è un buon compagno di bowling ma niente di più.

pap ha detto...

ma questo vale per tutti i rapporti.
Due appassionati di Drosofila dovranno decidere se fare un passettino oltre così come due vicini di casa devono farlo.

Eppure sembra sempre più difficile che due vicini di casa decidano di investire nel rapporto come fanno invece gli alunni di una scuola di salsa o gli iscritti al gruppo "fans dell'omino biscottino".

Eppure la volontà di fondo ci sarebbe.

GM ha detto...

beh nel vicinato secondo me la difficoltà specifica può venire dal fatto che magari uno teme che se si diventa amici poi l'altro sbraga e se lo ritrova mattina e sera dentro casa. allora meglio mettere dei paletti. insomma il vicinato nuoce alla vicinanza.

pap ha detto...

Così come il parato nuoce alla paranza?
...roba di portieri pescatori, 'nzomma...