9.05.2010

Esercizietto

"Mi parve evidente che una delle proprietà essenziali dell'amore, dell'odio, della paura, della speranza e del desiderio fosse l'attenzione nei riguardi del loro oggetto.
Smettere di pensare o di badare ad una donna è, perciò, smetter di amarla, smetter di pensare o di badare alla cosa temuta è perciò smettere di aver paura.
Ma badare al proprio amore e alla propria paura è smettere di badare all'oggetto amato o temuto."

C.S. Lewis, Sorpreso dalla Gioia.

GM, mi ritrovi il vecchio posto che si può linkare a questa citazione?

5 commenti:

GM ha detto...

Ah bè chiedi troppo.non mi ricordo proprio.

cmq mi pare interessante. mi sembra riguarda sempre il tema della relazione.

poi non so quanto è vero che gli "oggetti esterni" siano realmente separabili dagli "oggetti interni".

se ad esempio il mio modo di "amare" ha certi colori, il mio oggetto amato avrà anche quei colori oltre che i suoi.

poi magari il problemi nasce se i miei colori sono così forti da non vedere più i suoi o da vederli molto alterati.

però pensare che esista un oggetto amato senza il "proprio amore", o un oggetto pauroso senza la "propria paura", penso sia come dire che mangio la mia pizza senza la mia bocca.

pap ha detto...

il parallelo della pizza non mi sembra proprio calzante.

comincio però un po' convinto che il discorso si adatti bene a noi maschi, privi del multitasking femminile.

per tornare al tuo parallelo sarebbe come mangiare la pizza e poi concentrarti sulla sensazione di piacere che ti da: in quel momento l'oggetto non è più la pizza, ma il piacere.
Che ci sia una pizza all'origine diventa secondario.
E soprattutto, come le particelle della meccanica quantistica, nell'osservare il piacere sembra che lo stesso sbiadisca, diventi meno afferrabile.
Come se fosse sempre un passo davanti a te.

Come quando dicevo che, nel momento in cui si inizia a riflettere sulla relazione, si rischia seriamente di perdere di vista l'oggetto della relazione.
E la domanda circa "l'intensità della relazione" innesca una reazione a catena per cui non guardi più l'altro bensi "il sentimento" e il sentimento stesso diventa sempre meno afferrabile.

GM ha detto...

si però mi sa che "pensare alla relazione" invece di viverla sia conseguenza di altro. cioè ho l'impressione che stiamo parlando di effetti e conseguenze non di cause.
la domanda è perchè uno inizia a "pensare" e si scolla dalla relazione?

pap ha detto...

credo ci possano essere tanti motivi, giustificati e ingiustificati.

Nella mia esperienza, ci siamo lasciati più volte con la donna che poi ho sposato perchè ad un certo punto non avevamo ben chiaro l'obiettivo dove stavamo andando, cominciavamo a chiederci il motivo del voler stare assieme e finivamo incagliati in discorsi, perdendo di vista il fatto che.... stavamo bene insieme.

pap ha detto...

credo ci possano essere tanti motivi, giustificati e ingiustificati.

Nella mia esperienza, ci siamo lasciati più volte con la donna che poi ho sposato perchè ad un certo punto non avevamo ben chiaro l'obiettivo dove stavamo andando, cominciavamo a chiederci il motivo del voler stare assieme e finivamo incagliati in discorsi, perdendo di vista il fatto che.... stavamo bene insieme.