4.12.2010

Interpretatio

Secondo i giornali di oggi, la Chiesa avrebbe fornito una (nuova?) interpretazione delle proprie norme in base alla quale vi è sempre l'obbligo di denuncia dei casi di pedofilia.

Due osservazioni:

la prima è che, se questa è una novità, trovo grave che questo non sia stato l'atteggiamento della Chiesa fin dall'inizio. Avrei trovato naturale che, in un contesto come la Chiesa, si considerasse un obbligo morale, molto prima che giuridico, denunciare alle autorità dello stato competenti, e dunque prendere totalmente le distanze, da chi compie reati di quel genere.

A questo proposito segnalo un significativo servizio del febbraio 2009 delle Iene, in cui veniva chiesto a diversi preti cosa fare da parte di una donna che denunciava a loro che suo figlio aveva subiti degli abusi da un altro prete.

La seconda: a ben leggere il testo, vi si trova una previsione che, a mio giudizio, è in parte ambigua, in parte errata e in ogni caso inutile.
La frase dice che: "Civil law concerning reporting of crimes to the appropriate authorities should always be followed".

In primo luogo non capisco perchè si parli di "civil law". In secondo luogo, secondo la legge civile o penale italiana, nessuno ha l'obbligo di denunciare un reato di cui abbia conoscenza, se non in pochissimi ed eccezionali casi, in cui comunque non rientrano i reati cosiddetti di tipo sessuale.

Pertanto, posto che, almeno in Italia, non vi è alcun obbligo di denuncia dì un simile reato, la suddetta previsione o interpretazione non serve a nulla.

Ancora una volta la Chiesa dimostra che non ritiene di dover garantire ed assicurare, che al di là delle proprie investigationes di cui parla quel testo, coloro che sono sospettati di simili orrori siano immediatamente denunciati all'autorità dello Stato.

18 commenti:

pap ha detto...

Se è per questo, mi sembra assurda questa frase:
"Should the cleric be judged guilty, both judicial and administrative penal processes can condemn a cleric to a number of canonical penalties, the most serious of which is dismissal from the clerical state. "
The most serious dovrebbe essere il carcere.
Ma forse mi sfugge qualcosa.

E infatti volevo capire meglio il tuo:
"secondo la legge civile o penale italiana, nessuno ha l'obbligo di denunciare un reato di cui abbia conoscenza, se non in pochissimi ed eccezionali casi, in cui comunque non rientrano i reati cosiddetti di tipo sessuale."
E' questo un dato di fatto della legge italiana? o stai parlando delle conseguenze di questa direttiva se applicata in territorio italiano?

Circa il filmato delle Iene, ci vedo molte cose dietro, che non posso scrivere ora, altrimenti mi licenziano, che non è il momento.
appena posso, approfondisco.

GM ha detto...

E' un dato di fatto della legge italiana (e non solo italiana).

Se tu hai visto un tuo vicino di casa commettere un reato, fosse anche un omicidio, non hai l'obbligo di denunciarlo. E' solo una tua facoltà.

Per questo dire, come dicono quelle linee guida, che si devono seguire le leggi sul "reporting crimes", in realtà non vuol dire che c'è l'obbligo per i preti di denunciare alle autorità se sanno di casi di pedofilia (come scrivono i giornali).

Vuol dire che si seguiranno le norme sulla denuncia dei reati, che però, a ben vedere, dicono che la denuncia del reato di pedofilia è una facoltà e non certo un obbligo.

pap ha detto...

E perchè non dovrei avere l'obbligo di denunciare un reato di cui sono testimone?

Non è favoreggiamento (o una cosa del genere?)

GM ha detto...

no, il favoreggiamento è una condotta molto più attiva.

in particolare il fav. personale consiste nel "aiutare taluno a eludere le investigazioni dell'autorità, o a sottrarsi alle ricerche di questa".

In pratica tieni nascosto il vicino omicida mentre la polizia lo cerca.

la denuncia non è affatto un obbligo, ma solo una facoltà.
se non mi credi, al di là del codice procedura penale, puoi vedere qui: http://poliziadistato.it/articolo/1096-La_denuncia

pap ha detto...

Ovviamente non è che non ti credo ;-).
E' che sono sorpreso.

.... e a 'sto punto mi vien da dire (ma non sono d'accordo con me stesso): ma se non è un obbligo per la legge civile di uno stato laico (e ci saranno logiche e motivazioni su cui appunto ti chiedo delucidazioni, in veste di personal consultant in legge), perchè tutti invece lo pretendono dalla Chiesa?

GM ha detto...

Non so se sia giusto pretenderlo dalla Chiesa.

Personalmente penso che la Chiesa, che ha come suo impegno la difesa e l'aiuto dei più deboli, avrebbe dovuto da sola sentire l'obbligo di denunciare queste persone.

Ho invece l'impressione, allargando il tema, che la Chiesa, in tutta questa vicenda, abbia dimostrato che la sua volontà è, ed è stata sempre di affermare una sua sovranità, che prescide da quella dello Stato in cui si trova ad operare.

Ciò lo dimostra il fatto che ha sempre preferito provare a gestire queste questioni al suo interno.

Ciò certamente perchè ha considerato prioritaria la difesa della sua immagine (il che per me è gravissimo se, come è in effetti accaduto, questa difesa dell'immagine mette a repentaglio le vittime e ne produce altre: vedi i casi di trasferimento di pedofili).

Però, forse, secondo me, ciò dipende anche dal fatto che la Chiesa non si è "rassegnata" all'idea di essere (anche e direi primariamente) soggetta alle leggi dello Stato.

E dunque tende a sottrarsi alle leggi dello Stato affermando al loro posto un proprio ordinamento.

Questo secondo me, al di là del tema specifico, è una delle questioni più importanti che viene fuori da questa vicenda: un rapporto non risolto fra la legge della Chiesa e la legge dello Stato.

GM ha detto...

e poi diciamocelo: ma se tu sai che una persona che conosci ha molestato un bambino, non corri immediatamente a denunciarlo? è davvero il minimo che una persona di normale sensibilità e civiltà possa fare. non fosse altro che impedirgli di rifarlo.

pap ha detto...

bonjour.

qui para para la tua annotazione

http://www.wittgenstein.it/2010/04/12/no-il-vaticano-non-ha-mai-ordinato-di-denunciare-i-preti-pedofili/

sull'ultimo commento evidentemente concordo, ed è quanto mi stupiva come a mio primo commento.
Anche se, in via di principio, non capisco perchè venga chiesta una norma interna alla chiesa che obblighi a qualcosa che non è previsto nella legislazione di molti stati, da quel che mi dici.

Io penserei che se sono testimone di un reato DEVO denunciarlo.
Perchè non è un obbligo di legge?
Cosa si vuol salvaguardare?
Possibile che lo stesso principio sia alla base delle norme canoniche? (e comunque mi sembra assurdo).

Penso anche io che ci sia una preoccupazione di salvaguardare l'autonomia della Chiesa dal resto.
E' sempre stato così, nel bene e nel male.

Per farla breve: penso che è un bene per la Chiesa essere tartassata su quest'argomento; la Chiesa dovrà fare di tutto per strappare o farsi strappare da qualcun altro questa piaga interna.

Penso che la formazione dei preti faccia acqua da tutte le parti (e no parlo di quella ridicolaggine della educazione alla sessualità).
I preti sono a tutti gli effetti operatori sociali, e invece li si continua a trattare come maestrini o amministratori di condominio, a cui far fare compitini di teologia morale, senza mettere alla prova la loro vocazione.

Quello che vedo in quel filmato delle Iene è una serie di persone davanti ad un problema più grande di loro, per cui potrebbero essere ripresi dai superiori o vallo a sapere cosa.
Robetta da ministeriali.

A latere, tanti altri pensieri, primo fra tutti: questo schifo offusca il mare di bene che la Chiesa porta nel mondo.
A molti come me che vivono nella Chiesa questo fa soffrire. E ci tocca stare in silenzio, perchè di fronte all'orrore di un malato a cui è stato permesso di sfruttare il proprio ruolo per distruggere la vita di innocenti, se apri bocca ti viene solo da vomitare.

pap ha detto...

bonjour.

qui para para la tua annotazione

http://www.wittgenstein.it/2010/04/12/no-il-vaticano-non-ha-mai-ordinato-di-denunciare-i-preti-pedofili/

sull'ultimo commento evidentemente concordo, ed è quanto mi stupiva come a mio primo commento.
Anche se, in via di principio, non capisco perchè venga chiesta una norma interna alla chiesa che obblighi a qualcosa che non è previsto nella legislazione di molti stati, da quel che mi dici.

Io penserei che se sono testimone di un reato DEVO denunciarlo.
Perchè non è un obbligo di legge?
Cosa si vuol salvaguardare?
Possibile che lo stesso principio sia alla base delle norme canoniche? (e comunque mi sembra assurdo).

Penso anche io che ci sia una preoccupazione di salvaguardare l'autonomia della Chiesa dal resto.
E' sempre stato così, nel bene e nel male.

Per farla breve: penso che è un bene per la Chiesa essere tartassata su quest'argomento; la Chiesa dovrà fare di tutto per strappare o farsi strappare da qualcun altro questa piaga interna.

Penso che la formazione dei preti faccia acqua da tutte le parti (e no parlo di quella ridicolaggine della educazione alla sessualità).
I preti sono a tutti gli effetti operatori sociali, e invece li si continua a trattare come maestrini o amministratori di condominio, a cui far fare compitini di teologia morale, senza mettere alla prova la loro vocazione.

Quello che vedo in quel filmato delle Iene è una serie di persone davanti ad un problema più grande di loro, per cui potrebbero essere ripresi dai superiori o vallo a sapere cosa.
Robetta da ministeriali.

A latere, tanti altri pensieri, primo fra tutti: questo schifo offusca il mare di bene che la Chiesa porta nel mondo.
A molti come me che vivono nella Chiesa questo fa soffrire. E ci tocca stare in silenzio, perchè di fronte all'orrore di un malato a cui è stato permesso di sfruttare il proprio ruolo per distruggere la vita di innocenti, se apri bocca ti viene solo da vomitare.

GM ha detto...

Da non credente non penso affatto che questi casi avrebbero cancellato il bene che la Chiesa fa in giro per il mondo.

Penso invece che ciò che oggi indebolisce la Chiesa e davvero la danneggia è proprio la condotta che essa ha scelto in relazione a questi casi.

Se avesse scelto la trasparenza e la collaborazione con le autorità fin dall'inizio, avremmo pensato che la Chiesa voleva bonificarsi di questi pochi ed isolati casi, stando al 100% dalla parte delle vittime.

Invece ha scelto la strategia del silenzio. Ha imposto il silenzio producendo un ulteriore danno alle vittime invitandole a tacere ed a negare, impedendogli così di venire a capo anche dei disastri interiori prodotti.

Poi ha addirittura messo in atto questo strategia dei trasferimenti che ha moltiplicato in molte situzioni i casi di violenze.

Questo oggi sta producendo danno alla CHiesa l'avere scelto una strada invece che un'altra. Aver preferito tutelare se stessa invece che le vittime.

Questo sì che rischia di cancellare il bene che la Chiesa fa. Ma la responsabilità ricade davvero tutta sulle sue scelte.

GM ha detto...

Sull'obbligo di denuncia dei reati, il problema è che non si può imporre ai cittadini di denunciare sempre e comunque i reati. Perchè la scoperta e la condanna dei reati si pensa che sia un compito dello Stato nel suo insieme e non un obbligo per i privati.
Infatti quell'obbligo ce l'hanno i pubblici ufficiali per i reati scoperti nell'ambito delle loro funzioni. in secondo luogo, il cittadino deve poter scegliere perchè denunciando potrebbe mettere a rischio se stesso (pensa ai posti in cui c'è mafia).

Allora la denuncia resta una sua scelta. fa parte insomma dei diritti di libertà il poter scegliere se denunciare o meno ed anceh affrontare le conseguenze a volte pesanti di una denuncia.

Se fosse un'imposizione il dover denunciare tutto, i cittadini dovrebbero fare i poliziotti quotidianamente, pena l'essere a loro volta puniti.

Tra l'altro, quand'anche i cittadini obbedissero, vai a gestire milioni di denunce giornaliere di reati commessi da altri (e di denunce relativi a mancate denunce di reati da parte di cittadini che non obbediscono all'obbligo di denuncia), con necessità poi di verificarne la veridicità.

pap ha detto...

Infatti parlavo non dei casi in sè per sè, ma dell'" orrore di un malato a cui è stato permesso di sfruttare il proprio ruolo".

E non parlo del bene cancellato, ma del bene offuscato, nascosto, velato.

Perchè il bene c'è, ma la folla (peraltro sempre alla ricerca di vittime sacrificali) ha finalmente un argomento inattaccabile per trasformare la Chiesa (che non è solo il Papa) in un enorme mostro mitologico da abbattere.

GM ha detto...

può darsi ci sia quella tentazione della folla di abbattere la vittima sacrificale.

però questo non esaurisce il problema concreto. anzi in realtà non lo affronta.

perchè secondo me è vero che la Chiesa ha sbagliato scegliendo di tacere ed occultare e penso sia giusto dirlo.

pap ha detto...

Questo è chiaro.
La Chiesa ha sbagliato, stop.

Ma io diffido anche di tutta quest'ansia di giustizia, perchè di casi di falsi mostri ce ne sono tanti e documentati.

Ed il segno che la folla, fra i tanti, ha selezionato la Chiesa come capro espiatorio è data dal fatto che in altri casi come questo
"http://www.vita.it/news/viewprint/97397" non si riscontrano gli stessi "sintomi".

La folla ha la percezione che la Chiesa ha sempre rotto le palle a tutti con questa storia della morale, come un padre oppressivo, e ora può finalmente chiederne la testa.
Ma ciò va oltre la necessità di fare giustizia.

Detto ciò: giustizia va fatta ed è un bene per la Chiesa che stia passando in mezzo a questo marasma, ovunque porti.

GM ha detto...

Sì, certo. in molti c'è anche l'ansia di dimostrare che la Chiesa e i suoi uomini sono in tutto e per tutto soggetti agli stessi errori e problemi di chi in dio non crede. ovvero, essere "vicini a dio" non serve a nulla. il che, dal punto di vista di chi non crede, è anche un modo sottile per dire che dio non esiste.

Poi c'è la questione politica, e cioè che da alcuni questo viene visto con un modo per indebolire la Chiesa e le sue richieste (o pretese) di leggi consone al proprio credo.

Però se restiamo al fatto, credo davvero che uno degli aspetti centrali sia il rapporto tra Chiesa e Stato. Anzi, su una scala più grande, tra Chiesa e Stati. Cioè in che modo la Chiesa ritiene di doversi rapportare rispetto agli ordinamenti statuali. Se se ne ritiene autonoma oppure no.

Poi l'altro tema è quello dell'immagine della Chiesa. Cosa è e cosa vuol dire difenderla.
Tenendo conto che l'idea dell'"immagine da difendere", cioè del tenere a che sia riflessa negli altri l'immagine che di sè si vuole avere, secondo me è un concetto molto moderno e mi piacerebbe capire come la Chiesa lo interpreta.

pap ha detto...

ciao GM
sto meditando su questa cosa dell'immagine, ma devo trovare bibliografia adatta.

ClaudioLXXXI ha detto...

Discussione e post interessante, vi linko a breve.

Curiosità, il CJ sta per?

pap ha detto...

salve claudio.
tks

CJ sta per CJ Cregg.
Per un appassionato di serie televisive come te..... è un must che dovrai scoprire da solo.
Non è molto difficile e vivamente consiglio!

poi c'è il primo post di questo blog per spiegare

bye