Persistent problems include illegal immigration, organized crime, corruption, high unemployment, sluggish economic growth, and the low incomes and technical standards of southern Italy compared with the prosperous north.
Comunque da abitante del nord acquisito, devo dire che lo sguardo che si ha sul sud dal nord è diverso da quello che si ha da Roma.
Rispetto a qui, a Roma nei confronti del sud c'è più accondiscendenza. Oppure in quanto capitale, c'è più la sensazione che si è tutti parte di un insieme in cui convivere in un modo o nell'altro.
Qui si guarda al sud come una realtà lontana ed estranea. Non poi molto diversa da un paese diverso e sostanzialmente sottosviluppato. Una realtà imperdonabile per le sue negligenze e le sue incapacità. Per l'incapacità del rispetto delle regole e per il sottosviluppo economico.
E non parlo dei leghisti, che in città e negli ambienti che di solito frequento non sono così facili da incontrare. Parlo del modo generale di parlare e vedere il sud. Anche da parte di coloro che hanno origine lì da precedenti generazioni, ma comunque sono nati a Milano.
Il sud qui non è nè compreso nè accettato. E' sostanzialmente rifiutato come si rifiuta una realtà inferiore e peggiore della propria. E, devo dire, come si rifiuta qualcuno che sembra non aver alcuna intenzione di cambiare.
E' su questo sentire generalizzato, che non deriva affatto in origine da un credo politico, che si innestano perciò i discorsi e le politiche di chi vuole scavare un solco.
...Ricordo i discorsi degli sloveni e croati nei confronti della serbia.
E questi presidenti che battono tanto sulla retorica dell'Unità d'Italia mi convincono poco. Ma d'altra parte quale altro fattore unificante si può trovare per questo paese?
Il caso italiano è più estremo degli altri, anche per l'organized crime.
....trojec..... secondo me ste parole verifica le ha scelte qualche burlone sessuomaniaco
infatti, per me che conosco anche un pò di sud viste le origini familiari, davvero mi pare a volte si possa parlare di paesi diversi. tra la sequela di industrie, capannoni, centri commerciali etc. della Brianza e la pianura vuota del tavoliere delle puglie c'è un abisso. tra la mentalità prevalente qui e la mentalità prevalente del sud che conosco io c'è un altro abisso. ciò al di là di valutazione su cosa è meglio o peggio. comunque si tratta di pianeti differenti.
come dici tu, parlare di unità come fatto storico o "affettivo" non basta, se queste non sono accompgnate da ragioni attuali, perchè è fin troppo facile che chi ritiene di stare meglio viva l'unità con chi sta molto peggio di lui solo come uno svantaggio.
5 commenti:
Gli amici della CIA la sanno lunga...
Comunque da abitante del nord acquisito, devo dire che lo sguardo che si ha sul sud dal nord è diverso da quello che si ha da Roma.
Rispetto a qui, a Roma nei confronti del sud c'è più accondiscendenza. Oppure in quanto capitale, c'è più la sensazione che si è tutti parte di un insieme in cui convivere in un modo o nell'altro.
Qui si guarda al sud come una realtà lontana ed estranea. Non poi molto diversa da un paese diverso e sostanzialmente sottosviluppato. Una realtà imperdonabile per le sue negligenze e le sue incapacità.
Per l'incapacità del rispetto delle regole e per il sottosviluppo economico.
E non parlo dei leghisti, che in città e negli ambienti che di solito frequento non sono così facili da incontrare. Parlo del modo generale di parlare e vedere il sud. Anche da parte di coloro che hanno origine lì da precedenti generazioni, ma comunque sono nati a Milano.
Il sud qui non è nè compreso nè accettato. E' sostanzialmente rifiutato come si rifiuta una realtà inferiore e peggiore della propria. E, devo dire, come si rifiuta qualcuno che sembra non aver alcuna intenzione di cambiare.
E' su questo sentire generalizzato, che non deriva affatto in origine da un credo politico, che si innestano perciò i discorsi e le politiche di chi vuole scavare un solco.
...Ricordo i discorsi degli sloveni e croati nei confronti della serbia.
E questi presidenti che battono tanto sulla retorica dell'Unità d'Italia mi convincono poco. Ma d'altra parte quale altro fattore unificante si può trovare per questo paese?
Il caso italiano è più estremo degli altri, anche per l'organized crime.
....trojec..... secondo me ste parole verifica le ha scelte qualche burlone sessuomaniaco
infatti, per me che conosco anche un pò di sud viste le origini familiari, davvero mi pare a volte si possa parlare di paesi diversi. tra la sequela di industrie, capannoni, centri commerciali etc. della Brianza e la pianura vuota del tavoliere delle puglie c'è un abisso. tra la mentalità prevalente qui e la mentalità prevalente del sud che conosco io c'è un altro abisso. ciò al di là di valutazione su cosa è meglio o peggio. comunque si tratta di pianeti differenti.
come dici tu, parlare di unità come fatto storico o "affettivo" non basta, se queste non sono accompgnate da ragioni attuali, perchè è fin troppo facile che chi ritiene di stare meglio viva l'unità con chi sta molto peggio di lui solo come uno svantaggio.
Ma diciamocelo: ora che gli azzurri fanno pure schifo, pena e commiserazione nel calcio, quand'è che ci sentiamo veramente italiani?
Tu che stai a Milano, ti senti Italiano o Romano o cosa?
Io mi sento romano, devo dire.
BOTSH
Sì, mi sento romano anch'io. diciamo un romano da esportazione.
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