Va bene, posso capire che sia un prototipo,
ma a me sembra l'incarnazione para para di una fantasia post-prandiale di Kronenberg.
E continuo a pensare che i giapponesi abbiano qualcosa che non va...
Ma perchè dovresti aver bisogno di abbracciare un simulacro della persona con cui stai parlando?
Perchè questa mania tattile? Cosa aggiungeremmo così alla comunicazione via videotelefono?
4 commenti:
Cavolo, mi hai fatto ricordare un sogno di stanotte in cui vedevo due gemelli siamesi attaccati con due facce opposte che guardavano una da una parte e una dall'altra
niente a che vedere con il mio matrimonio
Vabbè, i tuoi sogni sono inarrivabili.
per quanto riguarda invece il simulacro e la mania tattile, mi fa venire in mente i marocchini maschi che quando si parlano si tengono per mano. è davvero curioso. pensa al tipo di comunicazione che passa anche dalla mano: come uno la tiene, se la muove, quando la lascia, etc.
certo il pupazzo è un'altra cosa. però potremmo riflettere su cosa vuol dire per l'uomo che per millenni ha sempre comunicato
vis a vis, il fatto che oggi comunichi così spesso a distanza, senza vedere l'altro. e soprattutto senza quella parte di comunicazione che non passa per le parole, ma per lo sguardo, gli occhi, il volto, il corpo, etc.
è chiaro che ciò non si sostituisce con il pupazzo, che è la classica finzione surrogato della realtà.
sporpro.... dovrei inserire spropro... non ce la posso fare.
comunque: la distanza la annulli con una video chiamata e con skype.
Il pupazzo funziona solo in una direzione; chi è dall'altra parte mica sente l'abbraccio al pupazzo.
Cioè: se tu proprio hai un desiderio irresistibile di toccare l'altro, allora tocchi il pupazzo, che ha poco senso. Abbracciati il cuscino o la lavastoviglie o un grosso Homer Simpson e stiamo allo stesso livello.
ricordo in un albergo a Madrid, un signore chiamare con skype la propria donna, commosso: alla fine ha baciato le dita e con le dita ha baciato lo schermo, come ci torna naturale e sufficiente fare.
Anche con un pupazzo, entrambi si resta "insoddisfatti".
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spropro
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